Ghiozzo
In Italia vengono chiamati con questo nome molte specie di pesci predatori appartenenti alla famiglia dei Gobidi, la più numerosa fra le famiglie di pesci. I Ghiozzi vivono pertanto in tutti i mari del mondo in modo molto diffuso. In queste acque troviamo due specie di ghiozzi:
– Gò: Zosterisessor ophiocefalus
– Ghiozzo nero: Gobius niger
Entrambe le specie vengono pescate e sono molto buone da mangiare nella frittura, simili nella morfologia e nel comportamento, il ghiozzo nero, come dice il nome, è più scuro e un po’ più tozzo.
I ghiozzi in genere non sono pesci molto grandi, il ghiozzo Go’ raggiunge un massimo di 25 cm, mentre il Ghiozzo nero, più piccolo, in genere non supera i 15 cm.
COME VEDERLO?
Il Ghiozzo, ed in particolare il Ghiozzo Gò, vive prevalentemente nelle lagune, adagiato sui fondali sabbiosi, quindi non è difficile da vedere, basta aguzzare la vista!
Di solito sono pesci molto territoriali e difendono un areale di circa un metro intorno alla loro tana.
È il maschio a prendersi cura delle uova, quindi sono di solito individui maschili a “ronzare” intorno alla tana per difenderla.
Inoltre durante il periodo riproduttivo, che va da marzo a settembre, i maschi emettono dei suoni molto forti per farsi notare dalle femmine, talmente forti che si possono udire facilmente anche con il nostro orecchio, prestando un po’ di attenzione.
LO SAPEVI CHE…
• Se in provincia di Gorizia vi chiamano “Testa di Gudo (Testa di Ghiozzo letterlamente” avete il diritto di offendervi.
• In Triestino Ghiozzo si dice Guato
• Il Ghiozzo Gò vive soltanto nella laguna di Venezia ed in quelle friulane di Bibione e Grado-Marano, ed è anche l’unico che ha un certo valore commerciale.
• Il periodo migliore per gustare il Ghiozzo Gò è il tardo autunno-inverno, quando, con le basse maree, i pescatori vanno nelle “barene” a “busi de go” (le tane che questi pesci scavano nel fango) riuscendo a catturarne decine di chili in poco tempo. Catturarne e non pescarne perché la tecnica consiste nell’infilare le braccia nei due fori d’entrata che i go scavano nel fango della barena, afferrando con le mani le intere famiglie di pesci che vi si trovano. Il go (ghiozzo) non è pesce particolarmente pregiato: quando è giovanissimo serve, sotto il nome di “maciarella”, per la pesca del branzino.
RICETTA CON IL GHIOZZO
Risotto de Go
INGREDIENTI:
- 5 o 6 “go” di dimensione grossa
- Cipolla
- Sedano
- Aglio
- Pepe verde
- Riso
- Due fettine di zenzero fresco
- Un cucchiaio di brandy
- Prezzemolo
PREPARAZIONE:
Ripulire i grossi go dalle interiora, squamarli e farli bollire con cipolla, sedano, aglio e pepe verde per circa un’ ora e mezza. Eliminati gli aromi, passare al setaccio fine il court-bouillon. Soffriggere il riso in olio d’oliva con aglio e due fettine di zenzero fresco, versando poi, poco alla volta, il brodo di go. A cottura quasi ultimata, aggiungere un cucchiaio di brandy e, prima di servire, mantecare con prezzemolo tritato.